PowerPC

Nel 1994 Apple rivoluziona i Macintosh adottando come processore il PowerPC. Per l'occasione creò un consorzio con Motorola e IBM, il quale era molto diverso rispetto ai precedenti Motorola 68000. La Apple dovette sviluppare uno strato di emulazione per le applicazioni software sviluppate prima del PowerPC. L'azienda decise di acquistare NeXTSTEP da adattare a macchine con architettura PowerPC.

Intel

Siamo nel 2005, alla conferenza degli sviluppatori, è stato annunciato che si prevedeva il passaggio di tutta la produzione di computer Apple da PowerPC a Intel in due anni, mentre in realtà l’azienda ci ha impiegato poco più 12 mesi.

I primi Mac dotati dei chip Intel sono stati il MacBook Pro e l’iMac lanciati a gennaio 2006 in occasione del Macworld San Francisco, seguito poi dal Mac Mini Single Core e Core Duo nelle settimane successive.

Nel 7 Agosto 2006 viene annunciata la disponibilità immediata dei desktop Mac Pro basati su processori Xeon. Con questo tutti i nuovi Mac disponibili sul mercato montavano processori Intel. La transizione è stata effettuata, per quanto riguarda l’hardware in appena 210 giorni.

Per quanto riguarda il software su questi dispositivi vi era installato Mac OS 10.4 Tiger con i programmi proprietari già riscritti per la nuova architettura, ma non tutte le aziende sono state celeri nel riscrivere i propri programmi, quindi Apple introdusse Rosetta, un emulatore che sarebbe stato capace di far girare programmi non ancora tradotti nella nuova architettura e dunque facilitare il passaggio alla nuova gamma.

Apple Silicon

Dal 2006 in poi sui computer Apple c’è sempre stato montato un processore Intel fino al 2020. Durante il suo discorso annuale al WWDC del 22 giugno 2020, Apple annuncia che passerà dai processori Intel a processori sviluppati internamente. Infatti il 10 novembre di quell’anno Apple presenta il progetto Apple Silicon, ovvero un nuovo rinnovo dell’architettura dei processori dei Mac, spostandosi sui nuovi processori ARM sviluppati e prodotti da Apple stessa. Vengono infatti lanciati 3 nuovi Mac dotati di uno stesso chipset: il MacBook Air, il MacBook Pro 13” e il Mac Mini.

-

Nel novembre 2020 vengono ufficialmente introdotti i primi Mac con chip M1. I maggiori vantaggi della nuova architettura coinvolgono l’esperienza d’uso con risultati incredibili.

Il nuovo SoC M1 con architettura ARM (set di istruzione x64) ha al suo interno una CPU con 8 core, di cui 4 Firestorm (ad alte prestazioni) e 4 Icestorm (ad alta efficienza), una GPU con 8 core e il Neural Engine con 16 core dedicati.

La memoria RAM, che è stata unificata per CPU e GPU, è a banda larga e a bassa latenza, quindi con prestazioni elevatissime. LPDDR4X. Questi nuovi Mac sono configurabili con 8GB oppure 16GB di memoria unificata,

Nel novembre 2020 vengono ufficialmente introdotti i primi Mac con chip M1. I maggiori vantaggi della nuova architettura coinvolgono l’esperienza d’uso con risultati incredibili.

-

Il Mac all’apertura di tante app non rallenta, e si aprono comunque ad una velocità molto elevata. Questo grazie alla nuova architettura Apple, che integra nel SoC (System On a Chip) la CPU, la GPU e la memoria. Merito anche del disco SSD velocissimo, che supporta a pieno l’allocamento della memoria RAM.

-

Nei Mac con M1 è presente anche un software, chiamato “Rosetta 2”, che si occupa di tradurre tutte quelle app pensate e ottimizzate per chip Intel per farle funzionare con M1.

-

Altro punto molto importante quello dell’autonomia di questi nuovi Mac. Consumano 1/3 dei vecchi, 20 watt, quindi praticamente nulla. La batteria dura fino a 17/18 ore da quanto riportato da Apple, ma con attività più pesanti ovviamente la durata abbassa molto ma durerà comunque tanto.

-

Il Pro 13 M1 monta una ventola di dissipazione del calore, che lo differenzia dal MacBook Air che non ce l’ha. Non entra quasi mai in funzione, sebbene le prestazioni siano alte, segno di un grande lavoro sulla gestione termica.

-

-